top of page
trekking (2)_edited_edited_edited.jpg

CIRCUITO CULTURALE
PEÑAS

Una camminata attraverso la storia e cultura dell'altiplano

Se sei a Peñas non puoi perderti questa bellissima camminata, immerso nella natura più bella dell'altipiano, e nella storia di questi luoghi. Per permettere la massima libertà a chi ne vuole approfittare, abbiamo attrezzato l'intero circuito con cartelli informativi. Prenditi quindi il tuo tempo per godere al massimo dei panorami e delle informazioni che scoprirai durante il tragitto.

Questa pagina offre alcune informazioni extra rispetto ai cartelli (per limiti di spazio degli stessi), ed è stata creata soprattutto per offrire le traduzioni in diverse lingue.

DIFFICOLTA'

noun-tired-1749591.png

Il circuito turistico è di bassa difficoltà. Per percorrerlo interamente si tarda circa un'ora e mezza affrontando un dislivello di circa 150 metri, é quindi un sentiero adatto a tutti.

PUNTO D'INTERESSE 1: PITTURE RUPESTRI

Negli anni 2013-2014 la Società di investigazione dell'Arte Rupestre Boliviana in collaborazione con il Comitato Turistico Locale e la Parrocchia di Peñas, ha realizzato uno studio archeologico grazie al quale sono stati identificati più di 20 siti di pitture rupestri nella zona. Il più importante è la "Cueva Qillqantiji", tesoro della zona e memoria del passato sull'altipiano. Nello specifico, all'interno di questo sito è possibile osservare disegni risalenti alla Cultura Chiripa e alle culture successive a questa, ed elementi chiaramente risalenti alla epoca della colonizzazione.

Qualcosa che devi sapere

La Cultura Chiripa vive nelle zone dell'altipiano vicine al Lago Titicaca, in particolare sulla Penisola di Taraco a partire dall'anno 1500a.C. e fino ai primi anni della nostra epoca. Ha potuto sopravvivere e crescere proprio grazie alla presenza del lago e allo svilupparsi delle proprie conoscenze agricole e di allevatori. Erano infatti pescatori, allevatori di camelidi e agricoltori (Quinoa, Papa, Oca...), sono queste le attività principalmente rappresentate all'interno del sito di Peñas.
L'arte rupestre era infatti importantissima per questi gruppi nomadi o sedimentari perchè rappresentava appunto le loro attività quotidiane, era basicamente come un diario ed è fondamentale per noi per conoscere le abitudini di questi nostri antenati. L'elemento principale che si può osservare all'interno dei siti di Peñas è sicuramente il lama. Questo animale era fondamentale, come lo è ancora oggi, per gli abitanti di queste zone per la produzione di carne, lana per proteggersi dal freddo e concime per le coltivazioni.

Il sito che stiamo osservando in questo punto è di piccola dimensione, ma ha una particolarità unica che ci fornisce un'indicazione chiara riguardo l'antichità di queste pitture. I disegni sono infatti realizzati in luoghi attualmente molto difficili da raggiungere, ad un'altezza da terra che può raggiungere anche i 5 metri. La presenza di un piccolo ruscello, che durante la stagione delle piogge si ingrandisce, ci fornisce la spiegazione chiara di come ciò sia possibile. Lo stesso infatti, in alcune migliaia di anni ha scavato la terra presente sotto alla grotta, allontanando le pareti che un tempo erano nelle immediate vicinanze. L'effetto di questo lento processo geologico è evidenziato anche dall'evidente cambio di colorazione della roccia che si mostra molto più chiara nelle zone basse una volta coperte dalla terra. 

PUNTO D'INTERESSE 2: FLORA

Peñas, e in generale tutto l'altipiano boliviano appartiene alla ecoregione "Alto andina". Questa regione si sviluppa tra i 3800m e i 4500m ed è caratterizzata principalmente da due stagioni, una secca e l'altra umida. Il clima può variare tra semiarido freddo e subtropicale. La flora che la caratterizza è formata da gruppi di muschi di zone umide, fiori e piccoli cactus, piante erbacee, piccoli arbusti e piante. La flora e la fauna della zona sono caratterizzate sia da specie endemiche originarie che da altre introdotte da altri paesi, per esempio la trota e l'eucalipto sono oggi elementi molto presenti in questa regione ma che non sono di certo originari di questi territori.
La maggior parte delle piante presenti in questa ecoregione sono da sempre elementi importanti della vita delle persone che la abitano, vengono infatti utilizzate nella vita quotidiana, nella medicina tradizionale e in alcune pratiche religiose. 

tarassaco_edited_edited.png

Dente di Leone

Il taràssaco comune (Taraxacum officinale) è una pianta a fiore appartenente alla famiglia delle Asteracee. L'aggettivo specifico, officinale, ne indica le virtù medicamentose, note fin dall'antichità e sfruttate con l'utilizzo delle sue radici e foglie. E' diffuso e utilizzato per le sue qualità antinfiammatorie e diuretiche in tutto il mondo. 
Nello specifico in questa zona fiorisce soprattutto durante la stagione delle piogge, tra Dicembre e Aprile. Essendo un diuretico e antinfiammatorio è molto utile per prevenire e curare il mal d'altura. 

k'oa.jpg

K'oa o Muña Blanca

La k'oa (Satureja Boliviana) è una pianta arbustiva legnosa con foglie di piccole dimensioni originaria proprio della zona altoandina e diffusa quindi in Perù, Bolivia, Colombia, Venezuela, Ecuador e Argentina. 
L'infusione delle sue piccole foglie genera una bevanda da sempre utilizzata come forte antinfiammatorio soprattutto per combattere il mal di stomaco. A Peñas da diversi anni la pianta è utilizzata per la produzione di un poderoso liquore, ottimo da bere come digestivo.

C'hillkha

La chillka (Baccharis Latifolia), è una pianta endemica della regione, si è guadagnata da sempre buona fama per le sue proprietà medicinali.

Ancora oggi, le sue foglie, il gambo e i fiori vengono utilizzati zotto forma di pomata per trattare infiammazioni da colpi e cadute e incluso dolor di stomaco. La forma di preparazione dell'unguento artigianale era di schiacciare la pianta in acqua o alcohol e passare la crema sopra all'area infiammata. In infusione la chillka ha gli stessi benefici.

Chilca.jfif
caiophora.jpg

Caiophora Andina

La Caiophora andina è una delle 43 specie riconosciute del genere Caiophora, di piante fanerogame, appartenente alla famiglia delle Loasaceae. E' endemica della Bolivia e in particolare della zona andina in quanto cresce sopra i 3800m.
Le sue foglie e i fiori di un colore arancione brillante hanno piccole spine che possono essere leggermente urticanti.

PUNTO D'INTERESSE 3: FAUNA

Peñas, e in generale tutto l'altipiano boliviano appartiene alla ecoregione "Alto andina". Questa regione si sviluppa tra i 3800m e i 4500m ed è caratterizzata principalmente da due stagioni, una secca e l'altra umida. Il clima può variare tra semiarido freddo e subtropicale. La flora che la caratterizza è formata da gruppi di muschi di zone umide, fiori e piccoli cactus, piante erbacee, piccoli arbusti e piante. La flora e la fauna della zona sono caratterizzate sia da specie endemiche originarie che da altre introdotte da altri paesi, per esempio la trota e l'eucalipto sono oggi elementi molto presenti in questa regione ma che non sono di certo originari di questi territori.
Questa ecoregione è molto ricca di animali, soprattutto uccelli e mammiferi. E' molto rara in queste zone la presenza di aracnidi e insetti, a causa delle temperature sempre troppo basse e all'aria molto secca.

Zorro Andino

La volpe andina (Lycalopex culpaeus) è una specie che appartiene alla famiglia dei canidi che vive nella regione altoandina di Perú, Bolivia e altri paesi andini del Sud America.
Alcune recenti ricerche affermano che questi canidi evoluzionarono a partire da pochi elementi che vivevano in Nord America, e che arrivarono in Sud America dopo che i due continenti si unirono con la formazione dell'Istmo di Panama. E' per questo motivo che non ha molti elementi in comune con il suo cugino europeo.

zorro.jpg
lepre-1.jpg

Lepre

La lepre (Lepus europaeus) è un mammifero lagomorfo appartenente alla famiglia dei Leporidi e come dice lo stesso nome scentifico è originario dell'Europa.
In Sudamerica è stato importato e nell'altipiano ha presto trovato un ottimo luogo dove riprodursi. Ad oggi la regione è popolatissima di questo animale, spesso cacciato per la sua carne.

Cuy silvestre

Il poronccoy (dal quechua "cuy salvaje"), cuy silvestre, (Cavia tschudii) è una specie di roditori della famiglia Caviidae nativo delle Ande del Perú, di Bolivia, Chile e Argentina. E' probabilmente l'antenato principale della Cavia Porcellus, il cuy doméstico, che viene tuttora allevato in molte case dell'altipiano, come fonte di alimentazione per numerose famiglie boliviane.​

cuy.jpg
falco.jpg

Falco

Il falco (falco linnaneus), è un genere di uccelli rapaci della famiglia Falchidie diffuso praticamente in tutto il mondo.​ La struttura corporea e il piumaggio di questi uccelli dimostrano che essi sono perfettamente adatti a catturare prede vive, sia in acqua sia su territori aperti. Il falco pellegrino, una specie diffusa anche in Sudamerica, si ritiene possa raggiungere in picchiata i 385km/h, e ciò lo rende l'animale più veloce sul pianeta.

Gufo

Il gufo comune (Asio otus) è un uccello rapace facente parte della famiglia degli Strigidi. E' un animale esclusivamente notturno che caccia soprattutto cuy, lucertole e altri uccelli più piccoli.
I buchi tra le rocce di Peñas sono il luogo ideale dove riposare durante il giorno per questo uccello, e da cui lanciarsi alla caccia durante la notte.

gufo.jpg
alkamari.jpg

Alkamari o Suerte Maria

L'alkamari (Phalcoboenus megalopterus) è una specie appartenente alla famiglia dei falchi che vive in tutta la regione andina e della puna boliviana. E' sicuramente uno degli uccelli più facili da osservare tra le rocce di Peñas ed anche uno dei più eleganti nel suo volo. Molte volte lo si può incontrare camminando al suolo anche in zone con molte persone o cacciando come il suo cugino falco tra le rocce. 

Leke Leke

Il leke leke (Vanellus resplendens) è una specie sudamericana della famiglia Vanellus. Questo animale vive in diversi ecosistemi tropicali e subtropicali andini dalla Colombia fino all'Argentina. Vive soprattutto in zone umide e per questo è molto diffuso nelle vicinanze del Lago Titicaca. L'osservazione della nidificazione di questo uccello è da sempre un'importante segnale della piovosità delle annate. Infatti se nell'altipiano si osserva il leke leke fare il suo nido in zone alte, si dice che sarà una stagione molto piovosa, se invece lo si osserva farlo in zone basse e vicine all'acqua sarà una stagione particolarmente secca.

leke leke_edited.jpg

PUNTO D'INTERESSE 4: CHULLPARES

I chulpares sono un'antica forma di interrare i morti nelle culture Aymara e Quechua soprattutto in Bolivia. In tutto l'altipiano infatti venivano costruite torri per seppellire le persone di massima autorità  della comunità (mallku). La forma e i materiali per costruirli dipendevano dalle zone e dalle disponibilità, in Peñas è per questo motivo facile osservare queste costruzioni realizzate interamente in pietra. 
La tradizione della costruzione dei chullpares appare sull'altipiano dopo la fine della cultura Tiahuanacu, intorno al 1100d.C. e permane fino alla conquista spagnola. I morti venivano seppelliti in posizione fetale, spesso insieme a utensili quotidiani e cibo necessari per il viaggio all'altro mondo. Visto che secondo la cosmovisione andina la terra è la mamma di tutti e dopo la morte ritorniamo al suo ventre.

PUNTO D'INTERESSE 5: CALVARIO

L'espressione latina "Via Crucis" significa "via della croce". È un segno importante della religione cattolica, si percorre pregando in ciascuno una delle stazioni in memoria dei passi di Gesù verso il monte Calvario, luogo della sua morte. È un modo molto fruttuoso di preparare l'anima, giorno dopo giorno, per incontrare il Signore nella tragica e gloriosa Settimana Santa.
La Via Crucis è memoria, ma anche contemplazione del volto sofferente del Signore. Mentre preghiamo, ricordiamo con amore e gratitudine quanto Gesù ha sofferto per salvarci dal peccato.

Il sincretismo può essere definito come la commistione di elementi di diverse religioni. Al giorno d'oggi, in Bolivia, e specialmente nell'altopiano, la mescolanza tra la religione cattolica e la religione ancestrale indigena è presente e fa parte della vita e della cultura delle persone. La religione cattolica da un lato ha collegato i popoli nativi di queste aree con una dimensione di fede, speranza e devozione a un Dio buono che trasmette e chiede amore in tutte le sue forme. La religione ancestrale verso gli antenati e in particolare verso la Pachamama continua a dare risposte di vita
vita quotidiana che le persone non potrebbero trovare nella fede cristiana. Ecco perché in questo luogo possiamo trovare elementi di entrambe le religioni che coesistono e molte volte si mescolano.

Su questa cima possiamo vedere due altari, uno di fronte all'altro, chiaro esempio di sincretismo
presente in questo luogo. Il grande buco e i più piccoli si suppone che siano scolpiti nella roccia
per poter ricevere il sangue e le viscere di offerte animistiche (esempio di queste pratiche può essere trovato in dimensioni maggiori a Samaypata, tempio religioso della cultura Inca). Il sangue e gli organi dell'animale raggiungevano la Pachamama come offerta alla stessa. La tradizione è ancora eseguita nelle comunità dell'altiplano, soprattutto nel giorno dell'capodanno Aymara (21 giugno) per ringraziare o chiedere qualcosa alla Pachamama (madre terra) e agli Achachilas (apus, antenati). Insieme all'altare, si trovano nelle vicinanze piccole costruzioni in pietra, realizzate
dai credenti della visione del mondo andino con il desiderio di poter realizzare ciò che è stato costruito nel futuro.

PUNTO D'INTERESSE 6: CROCE SPAGNOLA

I chulpares sono un'antica forma di interrare i morti nelle culture Aymara e Quechua soprattutto in Bolivia. In particolare, nella roccia di questo chullpar è possibile osservare chiaramente una croce scolpita. È possibile trovare la stessa croce visitando il sito archeologico di Tiahuanacu, scolpito nel monolito Ponce come segno dell'imposizione della religione cattolica nei primi anni della Colonia.

In quegli anni gli spagnoli erano intolleranti alle credenze pagane dei popoli indigeni dell'America centrale e meridionale. Pensando semplicemente di fare il bene ed esorcizzare questi luoghi di culto scolpivano o disegnavano croci, costruivano chiese, con l'intento di allontanare il diavolo e salvare i defunti o le persone che credevano in queste religioni.
Il mondo cristiano negli ultimi secoli, ha cercato di accettare la complementarità tra il cristianesimo e le credenze aymara, ecco che ciò ha portato all'interno di molti degli atti di adorazione della Vergine o di altri santi elementi di questa religiosità ancestrale. Questo sincretismo religioso oggi in
giorno caratterizza la cultura latinoamericana.

©2019 di La Cordillera APS

  • Facebook
bottom of page